Terme, partito il conto alla rovescia

Darfo Boario. Il primo giugno riaprirà il complesso termale dopo un’imponente opera di restyling per far fronte al degrado. Già coniato il nuovo slogan: «Centocinquant’anni di acqua e salute»

Cinquantasette giorni all’alba. Meno di due mesi e un’equipe di settanta uomini per la più imponente opera di restyling in 150 anni di storia delle Terme di Boario. Le nuove Terme di Boario «targate» Trombini hanno salito la rampa di lancio e il conto alla rovescia è cominciato. Obiettivo: primo giugno 2008, due fogli di calendario all’inizio della stagione. «Abbiamo deciso: l’inaugurazione prevista per il primo maggio slitterà di un? mese». Parola di Sergio Trombini, l’imprenditore camuno che lo scorso febbraio ha rilevato lo stabilimento termale. Per la prima volta, il numero uno del Gruppo Semat -Trombini, fa coming-out e cala sul tavolo verde il suo poker d’assi, ovvero il coraggioso piano de gli interventi che dovrà rivoltare come un calzino lo stabilimento termale.
«La struttura era trascurata da almeno vent’anni e ciò che stiamo facendo è soltanto una parte di un progetto più ampio che si completerà in futuro ? garantisce Trombini ?. Abbiamo battezzato lo spot di questa nuova stagione. 1858/2008: centocinquant’anni di acqua in salute». Lo slogan è fatto ed esce in anteprima, dopo un rincorrersi di sguardi. Non fosse che ci troviamo in un luminoso ufficio della Semat e in compagnia dell’architetto Michela Vielmi e del direttore commerciale e marketing, Lino Zani, verrebbe spontaneo un applauso. Manca il progettista Tommaso Bianchi, sottolinea Michela che prima di essere la progettista e l’ideatrice del nuovo che avanza, è anche la moglie di Trombini.
«Quando abbiamo messo piede dentro le Terme ci siamo resi conto immediatamente che sarebbe stata dura ? afferma Michela Vielmi ?. Tutta la struttura versa va in uno stato di degrado e abbandono. Chi ci ha preceduto si è limitato ad interventi di manutenzione ordinaria e poco più. Le opere che stiamo portando avanti sono finalizzate ad un restauro conservativo che vuole anzitutto recuperare i tratti caratteristici delle terme dei primi anni del Novecento. Ridare decoro e splendore a ciò che stava andando perduto conservando e migliorando quanto c’è di buono: ecco il nostro obiettivo».
Non sembra affatto un reflusso di nostalgia fuori stagione: le nuove Terme di Boario hanno già due piedi in ciò che sarà ma non commettono l’errore di sradicare ciò che è stato. Si ripercorrerà la storia tra le righe dello storico Franco Comella, prossimo alla pubblicazione del suo libro celebrativo che racconterà corsi, ricorsi e aneddoti della Boario da bere. È ormai pronta la guida turistica agli itinerari architettonici, artistici, sportivi e gastronomici della Valle Camonica e dintorni e una mostra fotografica intitolata «C’era una volta Casino Boario», con l’esposizione di cartoline storiche di quegli anni.
Sono piccoli tasselli sull’enorme cantiere che, da un mese a questa parte, riempie i discorsi della nostra gente. Tutto si fa e si farà in funzione della risorsa prima della Valle Camonica. Per l’acqua Boario, che vede la luce proprio nel parco termale, si prepara un suggestivo gioco dei sensi tutto da scoprire, fatto di luci e musica che possa celebrare «la perfetta magia del rito di accostarsi all’acqua».
«Sarà proprio così ? incalza Zani ?. Cultura, arte, bellezza e benessere per rispondere alle esigenze di un turismo che cambia ed è sempre più esigente». Lo chiama no «wellness», il concetto più ampio del benessere fisico e mentale, la strada per rigenerarsi dentro e fuori.

Sergio Gabossi

GIORNALE DI BRESCIA, 3 APRILE 2008

admin